Decreto Sicurezza, Cgil Basilicata e Silp Cgil: "Servono risposte vere, non contentini. In Basilicata tante criticità per carenza personale di polizia"
COMUNICATO
STAMPA
CGIL
Basilicata – SILP CGIL Basilicata
“Decreto Sicurezza”: servono risposte vere, non contentini. La
sicurezza si garantisce con organici adeguati, investimenti e rispetto per chi
lavora.
Potenza, 8 aprile
2025 – Il decreto sicurezza recentemente approvato dal Governo prevede tra le
misure un rafforzamento delle coperture legali per il personale delle forze
dell’ordine coinvolto in procedimenti legati a fatti di servizio. Una misura
apparentemente utile, ma che non affronta il vero cuore del problema: le
condizioni reali e quotidiane in cui ope
rano gli uomini e le donne della
Polizia di Stato.
"Non basta
proteggere legalmente il personale se poi lo si abbandona sul campo senza mezzi
e senza rinforzi. La sicurezza si garantisce con uomini, risorse e scelte
strategiche, non con annunci" – afferma Fernando Mega,
Segretario Generale CGIL Basilicata.
Come CGIL Basilicata
e SILP CGIL Basilicata, lo denunciamo da tempo con forza e chiarezza: senza
organici adeguati, senza risorse concrete, senza una riforma vera dei
regolamenti interni e delle condizioni lavorative, nessun decreto potrà
garantire sicurezza nei territori né dignità agli operatori in divisa.
"Abbiamo
incontrato le istituzioni, scritto, protestato, avanzato proposte. Ma il
territorio continua a essere ignorato. Il personale è esausto e i cittadini
sono esposti" – dichiara Francesco Mobilio, Segretario
Regionale SILP CGIL Basilicata.
Abbiamo promosso e
sollecitato numerosi incontri istituzionali per affrontare le criticità che
affliggono in particolare il territorio di Matera, una delle aree più
vulnerabili della regione.
Ad oggi, nulla è cambiato. Nessun provvedimento è stato adottato. La situazione
è rimasta invariata, anzi è peggiorata.
Il Distaccamento
della Polizia Stradale di Policoro, gravemente sottodimensionato, è costretto
frequentemente a demandare i rilievi degli incidenti stradali ai Commissariati
di Policoro e Pisticci, già oberati da compiti di ordine pubblico e sicurezza
generale. Questo comporta un impoverimento del controllo del territorio e una
maggiore esposizione alle emergenze.
L’elevazione del
Distaccamento a Sottosezione Ordinaria rappresenterebbe una risposta concreta e
urgente per: garantire una presenza stabile e capillare sulla rete viaria;
alleggerire i Commissariati da incombenze che ne compromettono l’efficienza;
rafforzare il contrasto alle infrazioni stradali e ai fenomeni criminali ad
esse collegati, come il traffico di sostanze stupefacenti.
"Il territorio
jonico è un'area a rischio, dove lo Stato dovrebbe rafforzare la propria
presenza. Ma invece si riducono i servizi. È una scelta incomprensibile e
grave" – continua Mobilio.
In tutta la
Basilicata sono presenti solo tre Commissariati di P.S., due dei quali nella
provincia di Matera. Questo dato evidenzia l’enorme carico di lavoro che grava
su questi uffici, a fronte di un contesto criminale sempre più articolato e
pericoloso.
A completare un
quadro regionale già fortemente critico, si aggiunge ora anche la delicata
situazione del Reparto Prevenzione Crimine di Potenza, finito sotto i
riflettori per la preannunciata, seppur mai ufficializzata, ipotesi di
chiusura. Durante un recente incontro presso il Ministero dell’Interno, alla
presenza del Ministro Matteo Piantedosi e del Sottosegretario Nicola Molteni, è
stato affermato che “non è in programma la chiusura di alcun Ufficio di
Polizia né dei sette Reparti Prevenzione Crimine, incluso quello di Potenza”.
Tuttavia, ad oggi
non esiste alcun comunicato ufficiale da parte del Dipartimento della Pubblica
Sicurezza che smentisca formalmente la chiusura del Reparto di Potenza. Una
mancanza che alimenta ulteriori incertezze tra il personale e tra le comunità
lucane.
"Il silenzio
del Dipartimento è assordante. Se il Reparto non chiude, perché allora i
sovrintendenti vengono mandati altrove?" – domanda Mega.
Ciò che desta
maggiore preoccupazione è il mancato reintegro presso il Reparto dei poliziotti
recentemente promossi al grado di sovrintendente, i quali sono stati
inspiegabilmente trasferiti alla Questura di Potenza.
Una scelta che appare in contrasto con le rassicurazioni istituzionali e che,
nei fatti, lascia intendere che la soppressione del Reparto Prevenzione Crimine
sia tutt’altro che scongiurata.
"È un
paradosso: si nega la chiusura del Reparto, ma nei fatti lo si svuota. Serve
chiarezza, subito" – insiste Mobilio.
Il SILP CGIL
Basilicata e la CGIL Basilicata si domandano, con legittima preoccupazione: se
il Reparto non chiude, perché allora non si confermano i neo-sovrintendenti nei
rispettivi posti di servizio? Che senso ha rafforzare la Questura a discapito
di una struttura strategica come il Reparto Prevenzione Crimine?
"Il nostro
territorio ha bisogno di una risposta forte, tempestiva e concreta. La
sicurezza della nostra comunità dipende dalle risorse e dalle capacità
operative delle forze dell’ordine" – ribadisce Mega.
L'età media dei poliziotti in Basilicata ha superato i 50 anni, un dato che
evidenzia una grave carenza di ricambio generazionale all'interno delle forze
di polizia regionali. Questo invecchiamento del personale sta influendo
negativamente sulla capacità operativa, con ripercussioni sulla gestione delle
emergenze e sul mantenimento dell'ordine pubblico. Come sottolineato da Mobilio, "l'età media degli agenti
supera i 50 anni e la carenza di personale è drammatica, con un numero
crescente di unità mancanti", a causa di un insufficiente turn over e
della mancata programmazione di assunzioni straordinarie.
A questa già complessa situazione si aggiunge il fenomeno dello
spopolamento, che in Basilicata colpisce in modo particolare le aree interne.
Come evidenziato da Mega, "la
combinazione di una crescente carenza di personale e lo spopolamento rischiano
di compromettere ulteriormente la sicurezza sul nostro territorio". Il
rallentamento nelle assunzioni e l’invecchiamento del corpo di polizia
potrebbero rendere ancora più difficile garantire l’efficacia e la presenza
delle forze di polizia in una regione già vulnerabile.
A fronte di questa
evidente contraddizione, chiediamo chiarezza e trasparenza alle istituzioni
locali e nazionali, affinché vengano tutelati i diritti dei lavoratori e la
sicurezza delle comunità. Non si può più tollerare l’ambiguità e l’assenza di
scelte strategiche a favore del territorio lucano, che continua ad essere
sottovalutato e sistematicamente penalizzato nelle politiche di sicurezza
pubblica.
Eppure, mentre si
approvano decreti pieni di propaganda, sul territorio mancano le pattuglie,
mancano gli agenti, mancano le condizioni minime per lavorare. Siamo stanchi di
vedere i nostri appelli inascoltati, mentre si continua a discutere di
sicurezza senza affrontare i problemi veri, quelli vissuti ogni giorno dalle
lavoratrici e dai lavoratori della Polizia di Stato.
CGIL Basilicata e SILP CGIL Basilicata continueranno a battersi con determinazione per la difesa della legalità, per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sicurezza, e per un modello di sicurezza che sia realmente democratico, partecipato e vicino ai cittadini.
Segretario CGIL Basilicata Fernando Mega
Segretario Silp CGIL Basilicata Francesco Mobilio
RASSEGNA STAMPA
Decreto sicurezza "non affronta il vero cuore del problema" - Basilicata24
SILP BASILICATA «Ai lucani non servono contentini».pdf
SILP BASILICATA «Sicurezza, garantire gli investimenti».pdf
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