SILP CGIL, 'FIRMA CONTRATTO OBBLIGATA DA REGOLE PENALIZZANTI, E' RESA AMARA
SICUREZZA: SILP CGIL, 'FIRMA CONTRATTO OBBLIGATA DA REGOLE PENALIZZANTI, E' RESA AMARA
Il Silp Cgil ha sottoscritto oggi l'accordo sindacale riguardante il personale non dirigente delle forze di polizia a ordinamento civile per il triennio 2022-2024 imposto dall'amministrazione. Tuttavia, è fondamentale chiarire che questa firma è stata 'obbligata' in virtù di un sistema di relazioni sindacali che limita la nostra partecipazione e che costringe le organizzazioni sindacali a prendere atto di disposizioni vessatorie''. Lo sottolinea Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, esprimendo forte preoccupazione. "La firma di questo contratto non è il segnale di un accordo positivo, ma una resa amara di fronte a vincoli che calpestano i diritti dei lavoratori - aggiunge - Le risorse messe a disposizione dal Governo sono totalmente insufficienti e non rispondono minimamente alle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori della polizia di Stato". ''Il contratto prevede aumenti salariali di appena il 5,78% in un contesto in cui il costo della vita è un 17% più alto rispetto al 2021 - sottolinea - Questo significa impoverire ulteriormente i nostri poliziotti e le loro famiglie, rendendo impossibile la gestione delle spese quotidiane". ''La svalutazione finale dello stipendio potrebbe superare l'11%, un dato inaccettabile che deve essere messo in evidenza - spiega - Nei due contratti precedenti, ricorda il sindacato, sono stati riconosciuti aumenti del 3,48% quando l'inflazione è stata dell'1,8 e del 4,07 quando l'inflazione é stata del 2%. Inoltre, le limitazioni sui trattamenti economici accessori sono allarmanti. Non solo non sono previsti incrementi adeguati per il lavoro straordinario e le indennità, ma molte di queste ultime risultano anacronistiche e non al passo con le necessità del servizio. Non possiamo accettare che i sacrifici richiesti non siano ripagati in alcun modo - afferma Colapietro - Anche sotto il profilo normativo, l'Accordo presenta gravi lacune, ignorando richieste fondamentali come il pagamento mensile delle prestazioni di lavoro straordinario e la definizione di limiti per l'orario di lavoro''. "È inammissibile che, in un settore strategico come quello della sicurezza, non vengano rispettati principi basilari di dignità e di tutela dei diritti dei lavoratori", ribadisce il segretario generale del Silp Cgil. Il sindacato Silp Cgil richiama quindi il Governo alle proprie responsabilità e Pietro Colapietro non ha mancato di sottolineare: "Le promesse fatte non sono state mantenute. Le poliziotte e i poliziotti meritano un trattamento economico degno del loro lavoro, che deve allinearsi con i compiti cruciali di tutela della sicurezza pubblica". ''Inoltre, le criticità non si fermano alla retribuzione - spiega ancora Colapietro - La previdenza per il Comparto sicurezza e difesa ha subito un pesante ridimensionamento. È inaccettabile che, nel disegno di legge di bilancio per il 2025, si preveda addirittura un innalzamento dell'età pensionabile fino a 70 anni. Questo è in contraddizione con le esigenze specifiche del nostro lavoro, dove l'età e le condizioni psico-fisiche sono fondamentali". ''In conclusione, l'Accordo che è stato siglato non solo delude le aspettative di giustizia e equità economica, ma segna una pericolosa involuzione nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori - dice ancora - La nostra lotta non finisce qui. Denunceremo questa situazione e continueremo a sostenere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato. Pronti a nuove mobilitazioni.
Leggi il comunicato
Commenti
Posta un commento