Contratto di lavoro 2022- 2024 del Comparto sicurezza e difesa, SILP, FP Cgil, SILF e SIAM: dal Governo un silenzio assordante alle richieste di risorse adeguate per far fronte al carovita.

 



COMUNICATO 

Al secondo incontro, in sede tecnica, per il rinnovo del Contratto di lavoro del personale non dirigente del Comparto sicurezza e difesa per il triennio 2022-2024 – svoltosi il 22 maggio u.s. per le Forze di polizia a ordinamento militare e le Forze armate, e il giorno dopo per le Forze di polizia a ordinamento civile – il Dipartimento della Funzione Pubblica conferma che le uniche risorse disponibili per la trattativa sono quelle già stanziate con l’ultima legge di bilancio. Si è trattato di una conferma amara, che dà la misura dell’attenzione che il Governo rivolge a lavoratrici e lavoratori del Comparto. Un silenzio assordante, da parte del Governo, anche rispetto alle legittime richieste dei sindacati del personale militare di una condivisione della stesura dei regolamenti che disciplineranno il loro sistema delle relazioni sindacali. Diciamo subito “no” all’adozione di provvedimenti unilaterali – senza un doveroso confronto tra le parti interessate; “no” a compressioni delle prerogative sindacali che annichiliscano la funzione della rappresentanza, riducano gli spazi di partecipazione democratica ovvero limitino le forme di tutela di lavoratrici e di lavoratori militari. É bene ribadire che il personale del Comparto sicurezza e difesa, le loro famiglie, versano in uno stato di disagio economico, per il quale le manifestazioni di vicinanza rimangono tali e il peso asfittico dei rincari di beni e servizi rimane inalterato. Negli ultimi anni abbiamo assistito a incrementi di beni alimentari anche oltre il 40%, per non parlare dei beni energetici. È evidente che il tema delle retribuzioni del pubblico impiego in generale, e del Comparto sicurezza e difesa in particolare, registra visioni diverse tra la compagine di Governo e le lavoratrici e i lavoratori. L’impoverimento del lavoro pubblico dipendente, con salari inadeguati, ha assunto ormai le sembianze di una vera patologia di Stato, che esige una radicale inversione di tendenza, nella consapevolezza comune che l’efficienza di un Paese passa per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione, che va di pari passo con addetti motivati, gratificati e che possano condurre un’esistenza dignitosa. Rivendichiamo, quindi, per lavoratrici e lavoratori del Comparto sicurezza e difesa lo stanziamento di ulteriori risorse economiche, in maniera tale da adeguare sia gli stipendi che gli emolumenti accessori al costo della vita. Rinnoviamo la nostra posizione di mantenere la trattativa aperta per il rinnovo del Contratto di lavoro: senza far venire meno la richiesta di ulteriori risorse economiche. Reclamiamo anche l’apertura del tavolo di confronto per l’avvio della previdenza complementare e dedicata, per la quale vige già uno stanziamento per gli anni 2022 – 2025, che andrà ovviamente ulteriormente finanziato per gli anni futuri. Anche su questo versante, lavoratrici e lavoratori del Comparto pensionati e pensionandi non possono più attendere nel vedersi riconosciuto un beneficio economico – ancora da definire nella misura – quale forma di compensazione sull’importo della pensione per il mancato avvio della previdenza complementare che, invece, troverà applicazione per coloro i quali saranno assunti dopo l’entrata in vigore del provvedimento normativo che disciplinerà gli interventi perequativi di natura previdenziale attraverso le risorse economiche contenute nello specifico fondo istituito con la legge di bilancio 2022 e integrato con l’ultima legge di bilancio. Il Governo ci dica cosa intende fare per lavoratrici e lavoratori del Comparto sicurezza e difesa.

SILP CGIL – FP CGIL – SILF - SIAM

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